E' stato scritto di lui:

"Bernardi ama la natura, fonte inesauribile di emozioni, ama il sole che plasma le cose ed è da questo connubio tra terra e sole che nascono nell'artista profonde emozioni che sono tradotte sulla tela in colori rarefatti, pervasi di luce.
I paesaggi, soprattutto, raggiungono note di lirismo poetico inconfutabile. Le case, gli alberi, le strade, i cieli vengono memorizzati, analizzati per poi riaffiorare sulle tele in soggettiva sintesi artistica ed estetica"
(da L'Arte Italiana nel XX secolo)

"Nelle sue tele non vi è alcun compiacimento descrittivo: la dimensione del reale che egli ritrae non è solo paesaggistica ma soprattutto spirituale.
Vi è un pathos che Bernardi deve liberare quando dipinge e che conferisce alla sua opera delle pulsioni emozionali così vibranti da trasfigurare liricamente la realtà. Sul piano formale assistiamo ad una singolare convivenza fra incisività segnica e tonalismo cromatico, rivelatori di un raggiunto equilibrio fra sentimento e ragione. Certe accensioni luministiche, il nitore di certi cieli e un'attenzione particolare alle forme spaziali ci dicono del rigore compositivo che è sotteso alla sua pittura."
(Marzio Breda)

Proseguendo nella ricerca di nuove forme espressive, nella più recente produzione Antonio Bernardi ha voluto dimostrare che è possibile far coesistere, in un unico contesto, l'arte figurativa e l'arte astratta.
Afferma:
"Ho optato per la fusione tra la figurazione e l'astrazione geometrica; quest'ultima consiste nella suddivisione armoniosa dello spazio in geometrie volumetriche, cromatiche e tonali contrapposte, che fanno convergere l'occhio dell'osservatore verso il centro della tela dove è stata dipinta l'opera figurativa conformata per volumi, colori e tonalità al contesto astratto.
Ne deriva che le due diverse espressioni diventano reciprocamente complementari, soddisfacendo le esigenze sia di chi apprezza l'arte astratta, sia di chi apprezza l'arte figurativa.
In questo modo, emozioni e significati si fondono."